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Between Prussian Blue and Purple Mixed Media on Canvas -The gate of paradise for Miami River Art Feir 2016

In Stefania Bertini’s life, Lorenzo Ghiberti‘s bronze doors are not just an abstract historian artefactum, but a part of her neighbourhood, her daily life, as she was born and raised in Florence.

The visual artist and philosopher, who is currently living in Switzerland, holds a Diploma in Fine Art and Anthroposophy.

Her abstract color field but also filigree, sophisticated work figures out, that every color has its own temperature, which causes a thermic effect on our mind and sub-consciousness

 

Dr. Barbara Aust Wegemund
 

Le opere di Stefania Bertini acquistano vita, evidenziando la potenza dell’unione degli elementi, del sacro e del profano, l'incontro tra l'elemento maschile e quello femminile, tutto in un’unica opera.

È necessaria un'attenzione sensibile per scoprirne i principi, è come se l’artista volesse che il contenuto racchiuso nel suo lavoro. si sveli lentamente, lasciando che colui che osserva si faccia trasportare dai suoi sensi più puri.

Chiara Ricchiuti

L'oeuvre de Stéfania est une quete de la verité au dellà du monde formel par le monde formel.

Un bleu qui s'étale dans les profondeurs du non-etre faisant rappeler des souvenirs éclatés à travers des milliards d'années d'existence sur terre, osmos de l'espace-temps; de l'etenel et de l'éphimère la question qui se pose pour elle c'est que n'y a t-il pas un passage entre ce dualisme....

Son approche picturale et conceptuelle est mystique, en arabie c'est le soufisme dont l'etre cherche à se fondre avec l'univers.

Stefania par ses oeuvre nous ouvre les portes du mystere.

 

Mourad Laroui

 

“La mia pittura vuole essere in silenzio un richiamo, lascio parlare il materiale cosi come facevano gli antichi pittori di icone,

che conoscevano bene le proprietà dell’oro.”

Questo è uno dei modi attraverso i quali l’artista toscana Stefania Bertini si descrive, invero, la sua arte è molto complessa da un punto di vista semiotico, e risente profondamente della sua formazione, artistico filosofica ispirata, negli ultimi anni nell’approfondimento delle teorie legate al pensiero di Goethe e Steiner.

Nata in Toscana, formatasi tra Bologna e Firenze, residente oggi tra l’Italia e la Svizzera dove si occupa anche di docenza, utilizza l’arte in foggia di strumento sociale dalla forza trasversale, in grado di unire tutti gli strati della società in un momento storico sì complicato. L’antroposofia è divenuta una strada che ella segue in parallelo con la pedagogia, tanto da aver intrapreso un importante lavoro di sperimentazione sulle valenze sociali e terapeutiche del processo maieutico. La sua arte corre a latere della sua professione se pur giunta ben prima nella vita della Bertini.

Poesia e pittura sono state le prime forme che hanno portato l’artista toscana ad intraprendere la via dell’arte e successivamente anche la scultura, la fotografia e l'installazione.

Cifra stilistica della sua poetica è il concetto di Μεταμόρφωση, metamorfosi, trasformazione, mediante il quale, l’uomo, la vita, sono al centro dell’interrogativo par excellence, l’enigma del cosmo. Linea e forma, materiali e segno, sono i vettori del lavoro dell’artista, mentre la sua ricerca è sempre in itinere. Il suo percorso ha subito, naturalmente dei cambiamenti, dalla fase più istintiva, in cui pittura e poesia erano protagoniste esagitate, ad una fase più ragionata, in cui è entrata a far parte anche la scultura.

Sono due prove di pittura e scultura, le opere che l’artista presenta alla mostra Arte a palazzo, premio di pittura, scultura e fotografia, Il cuore e Tra minerali e stelle. Nel primo caso si tratta di una scultura, nel secondo di una composizione pittorica.

Come ammette la stessa Bertini, “La natura è fonte d’ispirazione, l’uomo: sede del mistero”, pertanto, lo sguardo sul mondo è mediato dalle istanze che questi due soggetti offrono, in maniera paradigmatica e che, attraverso l’uso dei materiali, ferro e oro, in particolare per le sculture e colore ad olio assemblato a materiali extrapittorici, evidenzia come sia proprio la materia, il veicolo per interrogare e giungere alla risoluzione di un enigma capitale, focus su cui punta l’intera ricerca dell’artista.

La scultura, Il Cuore, si offre come totem per l’organo umano, inteso anche quid spirituale, in movimento e sospensione, come il sole, secondo la visione della Bertini; dalla contrazione ed espansione di questi soggetti accomunati, trae origine la vita, ad un ritmo tanto intimo quanto universale.

Ugualmente accade per la pittura di Tra minerali e stelle, in cui il rapporto tra materiale ed immateriale, ossimoricamente, salda la trama ontologica.

I materiali utilizzati dall’arte, il tratto segnico - latore di metaforiche linee, spirali, forme - si uniscono in una sorta di sacra fusione in cui la natura cosmica si sostanzia attraverso l’atto epifanico e nell’elemento oro che sempre ritorna, ad indicare l’elemento divino che risiede in ogni uomo.

La visione viene spostata su un piano concettualmente ricco di panismo, che pur ricorrendo ad ancestrani enigmi, è nel presente, vivo, vibrante della materia e dell’arte, che offre le risposte cercate.

Azzurra Immediato

Nell’anno internazionale della Luce, promosso dall’Unesco, la XIV edizione della rassegna internazionale di Arte contemporanea Fantasmagorica, sceglie come tema di quest’anno, in occasione del Giubileo, la simbologia spirituale, eterna sorgente di ispirazione artistica, espressa attraverso le opere di Stefania Bertini.

La scrittura come traccia epifania che indica la traiettoria luminosa del tempo sacro, percorre le opere multiformi e polisemiche dell'artista, in un muto esercizio di corrispondenze dialoganti in cui la tempra dell’oro solido sorregge la sottile essenza della parola impressa nella testimonianza vivida dell’espressione poetica.

Le stratificazioni semantiche crittate nelle opere di Stefania Bertini prendono slancio in un labirinto enigmatico di un percorso ermetico spiraliforme, che l'artista esprime sotto forma d'installazione, il quale connette concettualmente la sua intera ricerca, fino a richiudersi su se stesso, il labirinto quale valva di conoscenza iniziatica, bozzolo di sapienza esoterica. 

 

C. Simotti

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